Gioacchino "GiòGiò" Russo nel ricordo di Franz Zipper
VENERDÌ 03 MAGGIO 2013 15:53 | 84 VISITE | ETNASCIRiceviamo e pubblichiamo il ricordo del Dott. Franz Zipper insieme a una foto inviata dallo stesso che ritrae il Dott. Russo (al centro) durante la visita del Ministro Padoa Schioppa sull'Etna insieme ad altre personalità.Profonda impressione e vivo cordoglio ha suscitato anche nell’ambiente montano la notizia della morte, in un tragico incidente stradale, del Dott. Gioacchino Russo Morosoli, Amministratore Unico della Funivia dell’Etna e della STAR. Gioacchino Russo aveva 72 anni. Imprenditore dinamico, aveva iniziato la sua attività nel settore della vendita delle auto, divenendo presto concessionario di marchi di fabbrica di punta. Entrato nei primi anni ‘70 nella allora SITAS, Funivia dell’Etna, di proprietà del Conte Dino Lora Totino, prestigiosa figura del mondo industriale torinese, intuì in maniera assai lungimirante le enormi potenzialità legate alla fruizione turistico-naturalistica del vulcano Etna, allora gestita pioneristicamente, seppur in modo comunque meritorio dalle Guide dell’Etna. Divenuto Amministratore Unico della SITAS, col supporto determinante delle Guide, tra le quali la Guida Emerita Vincenzino Barbagallo e Giovanni Carbonaro prima, e poi soprattutto della Guida Emerita Antonio Nicoloso, gia conosciutissimo in particolare oltralpe, e col fratello di Antonio, Orazio diede un impulso decisivo allo sviluppo della Società che consentì all’Etna di essere meta ambita dei turisti di ogni parte del mondo. Dotato del grande pregio di riconoscere la professionalità e le competenze dei propri collaboratori, Gioacchino Russo si circondò di una squadra di grande valore con i testa i propri dipendenti, le maestranze, le Guide e ben presto sia la SITAS-Funivia dell’Etna, che la Star, operante sul versante Nord del Vulcano, divennero vere e proprie industrie del settore, assai funzionali, motivo per Lui di grande e giustificato orgoglio. Gioacchino Russo era un uomo di coraggio. Operare su un vulcano attivo non è facile, tutt’altro, ed a volte su questo non si riflette a sufficienza. Tra noi esisteva un rapporto di reciproca stima. Ci si era trovati più volte in circostanze drammatiche, talvolta tragiche sull’Etna, quando il vulcano minacciava di portarsi via tutto, a cominciare dalla “sua”amata Funivia, ed ogni volta ci si incontrava con lo sguardo. “Franz, che dici, che pensi?”, mi chiedeva in queste circostanze, ed io rispondevo: “Gioacchino (preferivo chiamarlo rispettosamente così), comanda lui, comanda l’Etna, comanda la natura”. Ogni volta, subito dopo le distruzioni sembrava avvilito, rassegnato. Ma si rialzava subito, ed ogni volta aveva saputo ricominciare: così è avvenuto nel 1983, nel 1985, nel 2001 e nel 2002, con Strutture ed Impianti nuovi, più moderni e funzionali. In questi giorni, dopo la morte di “GiòGiò”, che ho vissuto per vari motivi con personale grande sofferenza, riflettevo. La vita dà, ma la vita toglie. Così è stato per Gioacchino, uomo di successo, che è andato via in un attimo,in un tragico schianto. Però la morte non toglie i meriti, anzi, a voler considerare, li mette correttamente in luce. Gioacchino Russo, come ho detto, è stato un imprenditore dinamico, intuitivo e lungimirante, un uomo di coraggio. Ed era alla fine, come tanti di noi, un grande appassionato dell’Etna, che gli aveva dato, è vero fortuna, ma anche motivi di angoscia e tribolazione, ma dalla quale non sapeva staccarsi, e non solo per motivi economici. Senza dimenticare una profonda disponibilità amicale, insita nel suo carattere ed a Lui del tutto congeniale, testimoniata da tanti, tantissimi amici e conoscenti Credo che la nostra montagna, la nostra terra debbano molto a quest’Uomo e di Lui e della sua azione debbano serbare memoria e ricordo riconoscente.Franz ZipperTutto lo staff di EtnaSci si unisce alle parole del dott. Zipper. Il nostro pensiero va alla famiglia a cui vanno le nostre condoglianze. Dario Teri - Resp.le EtnaSciRelated news.